circo.
mandrullo, piedi scalzi, marlboro e il verde infinito.
sono circondata dalla mia solitudine e da quella degli animali. buffi uccellini volano tra un ramo di calden e l'altro, la mandria di cavalli è spaventata dal vento e le api circondano con un volteggiare armonioso la pianura devastante della pampa.
la mia mente viaggia per i cieli sconfinati della natura finchè tra le spine non vedo un sogno. mi fermo e penso al futuro.
un amico lontano ieri mi ha ricordato quanto è meraviglioso avere un sogno, quanto è meraviglioso capire il senso della tua vita e quanto è meraviglioso immaginarsi in un'altra era.
la vita è il grande spettacolo circense:
i mangiatori di fuoco sono dovunque, essi non hanno paura di nulla eccetto loro stessi, dimostrano in continuazione con prove ardue il loro coraggio e si nascondono tra le fiamme in modo che nessuno si possa avvicinare al loro calore interno;
i pagliacci sono la tristezza di questa terra che obbliga gli umani a ridere non fingendo in tal modo, un mondo idealizzato felice;
la donna cannone dopo tante delusioni d'amore insegue l'emozione più forte della sua vita grazie al volo;
i maghi sono la peggiore speicie, l'emblema dell'ipocrisia, illudono la popolazione con leggi inesistenti, contro ogni scienza, volgono i loro sguardo nella falsità, sono la feccia della società, fingono tutto, perfino l'amore viene nascosto tra i mazzi di fiori che spuntano dalle loro bocche sporche di lussuria;
gli animali sono solo piccole vittime di questa putrida società che non fa altro che esibirsi ad un mondo naturale;
gli equilibristi sono la grande passione della mia mente. con ammirazione guardo incessantemente la fune metaforica;
nella giovinezza siamo tutti dei grandi equilibristi, soavi, slanciati, oscillanti tra realtà meschina e immaginazione fervida.
vedo con occhi bagnati equilibristi troppo deboli che rinunciano al sogno per paura di cadere e si scaraventano nella parte destra, buia, reale, dopo pochi passi;
vedo gli indecisi che per tutta la vita oscillano nell'incertezza sulla corda incandescente e per non rischiare, per non scegliere, rimangono in questo stato ibernato fino alla morte;
e infine vedo chi si butta a capofitto nel mondo dell'immaginazione dove le emozioni sono amplificate, dove non si tocca mai il fondo perchè prima di arrivare ad un traguardo spuntano altri mille sogni e raggiungerli è sempre più bello, è sempre più soddisfacente.
io oggi sono un'equilibrista folle, come canta qualcuno, "la vita è tutto un'equilibrio sopra alla follia", oggi io rischio, oggi io abbandono la corda e salto giù nell'infinito dell'incertezza. oggi io sogno.
la grande scelta è la vita.
siamo gli artefici del nostro futuro, siamo gli artefici perfino delle circostanze.