La foglia e La natura.

Pubblicato il da aliceciango.over-blog.it

Dinnanzi ad un piccolo sassolino semitrasparente la foglia inciappò tra le rive fiabesche di un ruscello.

Al di là della favola vi era il mondo dei sogni, dove la fogliolina leggera e grande visse per  lungo tempo finchè la natura non le remò contro. La natura con l'amica tempesta un giorno scagliò quel maledettissimo sassolino sulla riva del fiume impedendo così il proseguire della favola che avrebbe avuto come fine il sogno.

il piccolo fogliame caduto dallo stesso ramo che partorì la natura fu convinto da subito che avrebbe proseguito il suo cammino, però ebbe in cuore il peso di un tradimento dell'unica cosa che amava veramente, la sua unica donna, la sua sola ispirazione. La natura mise alla prova la piccola foglia, volle scoprire la reazione di un amore folle, sperando che prima o poi la foglia avrebbe superato il suo carattere e ascoltato solamente l'inconscio partorendo in tal modo una complicità più rara che unica. Alla natura non sarebbe bastato l'amore perfetto, voleva forse in cuor suo l'amore degli amanti intimi.

Per molti tramonti la foglia non fece altro che sgretolarsi, come in passato quando un dolore la colpiva, però questa volta fu sola, non vi fu traccia d'amore, e cosi, piano piano, rimase soltanto la struttura secca e raggrinzita.

Un giorno, quando il sole era appena apparso tra i rami del gran salice, la fogliolina complottò con le termiti, l'odio e la rabbia che battè nelle ossa scheletriche lasciarono solo speranza di una vendetta. Allora le termiti cominciarono a rosiccchiare con i loro denti aguzzi e pungenti tutti i rami dell'immensa foresta, lentamente, ogni giorno, la natura moriva, i colori si spensero, le luci si affievolirono e le piogge non smisero mai di cadere, come un grande pianto, la natura batteva i suoi dolori nei sentieri del bosco incantato. Perfino il ruscello terminò di battere. La natura nella sua disperazione provò con il vento a spostare il sassolino ma l'azione fu vana, quel sassolino si spostava solo con la forza di un amore grande.

Di notte le luci dell'universo risiedevano solamente nei ricordi, si udivano soltanto rumori della fine. 

La foglia diventò vendetta cruda e malvagia, rovinò il suo gran cuore, finchè durante l'ultimo tramonto della sua vita sentì un calore immenso aggrapparsi tra gli scheletri privi di amore e capì. Capì che è brutto vendicarsi, che la vita è troppo breve per viverla nell'odio, capì il gesto della natura e gli accostò il peso adatto, capì soprattutto che stava uccidendo l'unico suo vero amore, capì che la natura sarebbe stata al suo fianco sempre, capì che la tempesta era sparita.

Abbassò lo sguardo e si trovò alla fine del ruscello.

Alzò gli occhi e vide l'arcolbaleno.

Guardò il suo scheletro sommerso da un verde pronompente.

Il calore che provò all'interno fu il suo sogno.

La natura non morì mai.

La foglia riprese a vivere.  

 

 

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